Il cartone ondulato è un materiale utilizzato soprattutto per la produzione di scatole da imballaggio, che offre importanti vantaggi in termini di resistenza e protezione delle merci.
Le caratteristiche tecniche del cartone ondulato permettono infatti di realizzare scatole di varie forme e dimensioni, adatte per trasportare qualsiasi tipo di prodotto e di ottimizzare operazioni di immagazzinamento e carico.
Ma a cosa serve il cartone ondulato? E quali sono più nel dettaglio le sue caratteristiche principali?
Le principali caratteristiche del cartone ondulato
Ideato nel 1875 da J.H. Thompson incollando una seconda copertina alla carta ondulata, il cartone ondulato presenta una struttura più rigida rispetto alle altre tipologie di imballaggi tradizionalmente utilizzati.
La sua caratteristica fondamentale è quella di essere realizzato inserendo uno strato ondulato tra due fogli di cartone, uniti da un collante: in questo modo si ottiene una struttura al tempo stesso altamente resistente e flessibile da lavorare, il che consente di realizzare scatole di diverse forme e dimensioni.
La presenza dello strato centrale ondulato consente di avere le migliori performance in termini di resistenza del cartone, che può così essere usato per trasportare anche merci di un certo peso (in base alla tipologia del cartone ondulato scelta) e con un elevato grado di protezione delle stesse.
La versatilità e la facilità di lavorazione del cartone ondulato permettono inoltre di realizzare scatole di varie dimensioni, anche fuori standard, e con forme adattabili alle diverse esigenze dell’utilizzatore, il quale potrà dunque avere il miglior supporto possibile per imballare i propri prodotti, per immagazzinarli in modo efficiente e per trasportarli senza rischi.
Da non sottovalutare, infine, la caratteristica dell’ecosostenibilità: il cartone è infatti completamente riciclabile e permette di ridurre l’impatto ambientale derivato dalla produzione di rifiuti.
I diversi tipi di cartone ondulato
Il cartone ondulato viene oggi commercializzato in diverse tipologie, che si adattano al meglio alle varie esigenze di trasporto.
In base al peso e alla fragilità delle merci trasportate, infatti, è possibile optare per varie soluzioni, ossia:
- carta ondulata;
- cartone ondulato a singola onda;
- cartone ondulato a doppia onda;
- cartone ondulato a tripla onda.
Nel primo tipo, quello più semplice, viene accoppiata solo una superficie piana con una ondulata ottenendo delle bobine che permettono di avvolgere prodotti anche di forma irregolare.
Negli altri tre casi, invece, ciò che varia sostanzialmente è il numero di onde presenti tra le due copertine interna ed esterna, e di conseguenza lo spessore del cartone ondulato: più sono le onde, più il cartone è solido e resistente e riesce a reggere nella massima sicurezza pesi più elevati.
Se il cartone a singola onda viene ampiamente utilizzato per il trasporto di oggetti di uso comune non particolarmente pesanti, l’opzione a tre onde risulta invece efficace per merci di notevoli dimensioni e peso.
Da cosa dipende lo spessore del cartone ondulato
Lo spessore del cartone ondulato varia non soltanto in base al numero di onde, ma anche a seconda della tipologia di onde utilizzate tra le copertine. Le onde, infatti, vengono classificate in base al loro spessore come onde alte, medie, basse e micro-onde.
Le onde alte, di categoria A e K, determinano un cartone di altezza minima pari a 4,5-5 mm e garantiscono vantaggi in termini di resistenza. Le onde medie (C) sono comprese tra 3,5 e 4,4 mm di spessore e permettono di avere il miglior compromesso tra consumo di carta e prestazioni: nonostante una resistenza leggermente inferiore, infatti, queste presentano migliore stampabilità e maggiore facilità di lavorazione.
Le onde basse (B), tra 2,5 e 3,4 mm risultano anch’esse ben stampabili e con buona resistenza alla compressione in piano, ma non altrettanto alla compressione verticale, mentre alla categoria delle micro-onde appartengono le onde con altezze tra 1,2 e 2,4 mm (E), 0,8 mm (F) e 0,5-0,6 mm (G).
Come si produce il cartone ondulato
Il cartone ondulato viene prodotto a partire dal cartone ottenuto dalla lavorazione delle fibre di legno, in caso di materia prima vergine, o da materiale riciclato.
Nel primo caso, si ricorre in genere a materiale derivato da abeti a rapida crescita – provenienti da foreste piantate appositamente in USA, Canada, Europa e Russia – e scarti legnosi: in particolare, i legnami utilizzati possono essere a fibra lunga (pino e abete) o a fibra corta (faggio e betulla).
Quando si parte dalla materia vergine, prima di giungere al cartone ondulato bisogna attraversare tutta una serie di fasi che permettono di trattare e sminuzzare le fibre di legno fino a ottenere una poltiglia, che successivamente viene passata all’interno di macchine che eliminano l’acqua in eccesso e la comprimono.
Il risultato di questi passaggi descritti molto velocemente permette di avere la carta che verrà inserita nella macchina ondulatrice ad alta precisione per realizzare il cartone ondulato, le cui caratteristiche di resistenza e durezza del materiale sono rese possibili da una particolare combinazione di calore e pressione.
Anche se le foreste a rapida crescita sono a impatto zero, dal momento che per ogni albero tagliato ne vengono piantati altri che riattivano il ciclo, sempre più frequente è il ricorso a carta e cartone riciclati, ossia da macero, una soluzione che in Italia ha già superato l’80% della produzione totale e che permette di riutilizzare fino a 6 o 7 volte le stesse fibre, senza rinunciare a nulla in termini di qualità.
Opzioni meno frequenti e in fase di sperimentazione per la produzione di cartone sono infine bambù, canapa, fibra da zucchero di canna, erba e alghe.
A prescindere dalla materia prima utilizzata, una volta prodotto il cartone ondulato, sarà infine possibile mediante l’uso di particolari macchinari realizzare scatole e confezioni nelle forme e misure desiderate, stampare sul cartone loghi e altre diciture e, laddove richiesto, anche ottenere finiture particolari come maniglie e coperchi per soddisfare esigenze specifiche in fatto di trasporto e magazzinaggio.